“Ogni uomo è un dono, ogni individuo è complementare, ogni diversità è ricchezza da mettere insieme”.
Don Oreste Benzi
Insieme per il bene comune

Le persone più fragili devono essere riconosciute dalla società,
valorizzate e rese patrimonio comune.
Questo è proprio quello che ogni giorno facciamo nei nostri centri per persone con disabilità, nei centri per anziani e in tutte le nostre attività d’inclusione sociale e lavorativa che hanno lo scopo di valorizzare e rendere autonomo anche chi, altrimenti, verrebbe scartato dalla società.
beneficiari
Lavoratori
Strutture
Volontari
Renzo, Richi e Dome frequentano il nostro centro anziani e in questi anni hanno creato un legame molto bello, seppur abbiano alle spalle storie di vita molto diverse. Quando ci sono tutti e tre pranzano sempre insieme e fanno lunghe chiacchierate sulla loro gioventù! Qui al centro si respira un clima familiare le fragilità e le competenze si mescolano, anche tra ospiti e volontari e operatori, creando un luogo dove e tutti si sentono liberi di essere se stessi e di mettersi a disposizione per completarsi e sostenersi a vicenda.
Con i suoi 91 anni Maria è uno dei pilastri del nostro centro diurno per anziani perché ha iniziato a frequentarlo ben 22 anni fa. Maria è nota per leggere il giornale senza occhiali e per le memorabili partite a carte con il settebello nascosto nella manica. È di poche parole e il suo viso si illumina quando inizia a parlare di una bimba che abita insieme a lei nella famiglia che l’ha accolta e aiutata ad uscire dalla tristezza di una vita non facile e vissuta in solitudine. Maria non si è mai sposata e non ha figli, ma tutti i ragazzi che scelgono di svolgere qui il loro anno di servizio civile la chiamano “nonna”.
Nel ‘98 sono venuta in Italia dall’Albania per raggiungere mio marito e costruirmi un futuro migliore. Non è stato facile… e il mio sogno di diventare stilista sembrava ormai perduto. Poi è arrivato il tirocinio al capannone degli abiti usati della Cooperativa: era una bellissima opportunità! Non cucivo vestiti però riuscivo lo stesso a esprimere la mia creatività. Qui ho incontrato persone meravigliose che mi hanno aiutato a crescere, mettendo sempre al centro la relazione, persone che hanno creduto in me e nelle mie capacità. Io dico sempre che lavorare qui è un po’ come ricucire in modo creativo le relazioni, stando vicino a chi è in difficoltà, aiutandolo a costruire la propria vita.
Francesco quando ogni mattina arriva al Centro Diurno “La Goccia”, cerca subito con lo sguardo Vivi, la sua compagna di lavoro preferita. Lei vivace, lui riflessivo, sono una squadra di lavoro davvero affiatata! Il Centro è nato nel 2003 proprio con Francesco e grazie alla volontà della sua mamma Paola. Per lui il Centro è casa, un luogo familiare in cui stare con le altre persone, costruire relazioni, qui ci sono i suoi legami di una vita, qui può partecipare ai laboratori e alle attività riabilitative, qui può fare il suo lavoro che gli restituisce consapevolezza e dignità. E io – che lo guido e lo osservo da operatrice – mi commuovo sempre nel vedere la sua dolcezza e la sua voglia di vivere… che va oltre ogni disabilità.
Io e mio marito Francesco siamo una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII e da tanti anni siamo famiglia per chiunque abbia bisogno. Abbiamo quattro figli “di pancia” e altri ventisei “di cuore”. Alcuni sono rimasti brevi periodi, altri sono ancora con noi, altri ci hanno reso nonni. Oltre a questa straordinaria quotidianità, gestiamo la casa per esercizi spirituali di Altavilla e ogni giorno incontriamo gruppi parrocchiali, Associazioni, turisti, tantissime persone che vivono con noi questa condivisione. Ne restano subito affascinati! Un giorno un giovane sacerdote ci disse: “Ma come vi volete bene! Sono stato poco con voi, ma in questo luogo mi sono sentito figlio come gli altri”.
Ho finito da poco la scuola per estetista e in attesa di trovare un lavoro stavo a casa… in famiglia siamo in tanti e c’è molto da fare ma avevo bisogno di impegnare le mie giornate in modo diverso. È stata mia madre a consigliarmi di chiedere se qui al capannone di abiti usati di Fossano avessero bisogno di una mano… ed eccomi qua! Mi trovo molto bene e sono felice di occupare il mio tempo in un’attività che è utile per me ma anche per gli altri.
Clicca i punti sulla mappa per scoprire le sedi delle nostre attività.