Report Sociale 2017

Report Sociale 2017

Presentazione

Ci avviciniamo al 25° anniversario dalla fondazione della cooperativa (benché le attività siano iniziate ben prima!). Ci è parso importante, quindi, non fermarci solo sui dati dell’anno passato, ma confrontarli con un periodo più lungo.
Da qui la scelta di evidenziare, in questo documento, la crescita della cooperativa negli ultimi 10 anni.
Il 2017 è stato, per quanto riguarda il conto economico, simile all’anno precedente.
Ad un aumento del valore totale della produzione (+5% rispetto all’anno precedente) è corrisposto un aumento del valore totale dei costi della produzione (+5%) lasciando pressoché invariato rispetto ai 12 mesi precedenti il risultato finale di esercizio che si è assestato in un sostanziale pareggio.
Essere comunque riusciti a mantenere stabile il risultato finale andando ad aumentare il valore totale della produzione, in un momento in cui il mercato non è in crescita, ci pare un buon risultato.

E’ aumentata, inoltre, la condivisione nella parte educativa: infatti è cresciuto il numero di persone inserite nei centri diurni.
Oltre a mantenere le attività presenti da anni nella cooperativa, quest’anno è stato importante portare a regime le attività avviate nel corso del 2016.
L’ostello e il negozio di abiti e oggetti di seconda mano a Fossano, così come il nuovo capannone per ampliare l’attività di confezionamento a Piasco, avevano bisogno non solo degli investimenti iniziali, ma anche di poter crescere come attività.
Abbiamo puntato sul fatto che le persone conoscessero e iniziassero ad utilizzare i nuovi servizi offerti nel fossanese e abbiamo trovato nuovi clienti per le attività di confezionamento di Piasco.
Il fatto che queste nuove attività non abbiano inciso negativamente sul bilancio della cooperativa è segno che sono state delle intuizioni buone e che la gestione è stata fatta in modo oculato.

Dal punto di vista educativo, sempre di più va ad assottigliarsi la separazione fra i vari centri diurni, creando una struttura più trasversale e di interscambio su tutti i livelli: attività, laboratori, educatori, ragazzi inseriti sono intercambiabili tra loro. La priorità è data alla persona che usufruisce dei nostri servizi, che vive con noi nei nostri centri, ma che ha una vita ricca di relazioni anche al di fuori.
Le sue necessità sono il faro che permette di decidere quale siano le attività più adatte ad ognuno, indipendentemente dall’appartenenza ad uno specifico centro diurno.
Sono aumentate le persone inserite e allo stesso tempo si è data importanza ai laboratori, alle gite, alle attività ergoterapiche svolte insieme, ai gruppi misti, alla ridistribuzione dei ragazzi secondo le necessità di ognuno e si è favorito l’interscambio.
Gli operatori di 3 dei 5 centri diurni sono anche riusciti a organizzare una giornata di formazione “alternativa” in barca a vela, dove la collaborazione, il confronto, la prontezza nel saper dare le risposte giuste durante le emergenze e l’obbligo di saper svolgere ciascuno il proprio ruolo in modo preciso sono stati i punti cardine della giornata.

Dal punto di vista educativo, sempre di più va ad assottigliarsi la separazione fra i vari centri diurni, creando una struttura più trasversale e di interscambio su tutti i livelli: attività, laboratori, educatori, ragazzi inseriti sono intercambiabili tra loro. La priorità è data alla persona che usufruisce dei nostri servizi, che vive con noi nei nostri centri, ma che ha una vita ricca di relazioni anche al di fuori.
Le sue necessità sono il faro che permette di decidere quale siano le attività più adatte ad ognuno, indipendentemente dall’appartenenza ad uno specifico centro diurno.
Sono aumentate le persone inserite e allo stesso tempo si è data importanza ai laboratori, alle gite, alle attività ergoterapiche svolte insieme, ai gruppi misti, alla ridistribuzione dei ragazzi secondo le necessità di ognuno e si è favorito l’interscambio.
Gli operatori di 3 dei 5 centri diurni sono anche riusciti a organizzare una giornata di formazione “alternativa” in barca a vela, dove la collaborazione, il confronto, la prontezza nel saper dare le risposte giuste durante le emergenze e l’obbligo di saper svolgere ciascuno il proprio ruolo in modo preciso sono stati i punti cardine della giornata.

Per l’anno a venire ci aspettano altre sfide importanti. Innanzitutto riuscire a rafforzare le attività esistenti, per mantenere sano lo stato economico della cooperativa.
Poi avremo molto da lavorare sul piano della comunicazione. Il progetto è quello di creare un’immagine coordinata della cooperativa le cui attività verranno raccontate con il linguaggio migliore sui vari canali (sui social network, tramite la stampa di materiale cartaceo, con dei video…).
Per la parte lavorativa è in cantiere un grosso progetto che riguarda la lavanderia industriale. L’acquisto di una lavacontinua (macchinario industriale che permetterebbe un deciso aumento della quantità di materiale lavorato ed un miglioramento del processo produttivo in generale), accompagnato da una serie di modifiche a livello gestionale, sono alcuni dei punti si cui vogliamo investire per rafforzare questa attività che ci permette di impiegare molte persone svantaggiate.
Per la parte educativa, invece, è sempre più urgente riuscire a dare nuove risposte ai fruitori dei nostri servizi, in una situazione di veloce cambiamento. Fondamentali sono l’ascolto e la comprensione delle necessità, per riuscire ad offrire una risposta adeguata e calzante con lo spirito della condivisione che ci è proprio.

La sfida è impegnativa ma appassionante: passare da un progetto educativo individuale sulla persona inserita nel centro, a un progetto di vita! La persona e le sue necessità al centro. Per rispondere ai bisogni e valorizzare appieno la persona non basta un Centro Diurno, servono tante attività, tanti progetti: dall’assistenza, alla formazione, al lavoro, alla fisioterapia. Una visione a tutto tondo che prevede risposte che arrivano anche dal territorio: è necessario fare rete, rendere queste persone cittadini che vivono il territorio e lo arricchiscono con i propri doni e talenti.
Vogliamo abituare i ragazzi a confrontarsi con realtà e persone nuove, abituare nuove persone a confrontarsi con i ragazzi inseriti in cooperativa!
Quello che speriamo di riuscire a comunicare è il nostro desiderio di mettere al centro la persona. Questa attenzione ci spinge a non fermarci, a non fossilizzarci, ma a cercare le risposte migliori alle necessità delle persone, sia educative che lavorative. Nuovi progetti, nuove attività, nuove possibilità. Un’apertura e uno sviluppo portati avanti con scelte oculate che farebbe il buon padre di famiglia. Questo cerchiamo di fare, e lavoriamo per continuare a farlo bene anche negli anni a venire.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti gli Enti, i fornitori, i clienti, i sostenitori e tutte le altre realtà con le quali quotidianamente collaboriamo: è anche grazie al loro sostegno che riusciamo a portare avanti le nostre attività!

Chi siamo

ATTIVITÀ ASSISTENZIALI/EDUCATIVE

TIPO A

  • Centro diurno per disabili San Rocco (Bernezzo)
  • Centro diurno per disabili gravi Santa Chiara (Fossano)
  • Centro diurno per anziani Giovanni Paolo II (Cussanio)
  • Centro diurno per disabili gravi La Goccia (Trinità)
  • Centro diurno per disabili Il Castello (Caraglio)
  • Assistenza domiciliare

ATTIVITÀ DI IMPRENDITORIA SOCIALE

TIPO B

  • Lavanderia industriale Rinascere (Fossano)
  • Raccolta e selezione abiti usati (Fossano)
  • Negozio abiti usati Bottega23 (Fossano)
  • Palazzo Federico Sacco Hostello (Fossano)
  • Servizio trasporto disabili (Fossano)
  • Servizio custodia e gestione palestre (Fossano)
  • Servizio di pulizia per enti pubblici e privati (Fossano)
  • Confezionamento c/terzi (Piasco e Costigliole Saluzzo)
  • Cura aree verdi (Piasco e Costigliole Saluzzo)
  • Negozio di abiti usati La Gruccia (Bra)

Network e stakeholders

la Storia in tappe...

1986

prime attività di aggregazione con persone disabili

1993

atto di costituzione della coop Il Ramo, inizio attività del Centro Diurno San Rocco di Bernezzo

2002

Apertura del centro diurno Santa Chiara a Fossano

2005

Inizio attività lavorative (tipo B): Lavanderia industriale, lavorazione in c/terzi; custodia e gestione palazzetto dello sporto; servizio accessibilità anziani e disabili

2006

Apertura del Centro Diurno La Goccia

2006

Apertura del Centro Diurno per Anziani Giovanni Paolo II a Cussanio

2007

Inizio attività di produzione miele biologico a Piea (AT)

2009

Inizio attività di gestione della casa diocesana di Altavilla (Alba)

2011

Apertura del negozio di usato La Gruccia a Bra

2011

Inizio attività di gestione dello Zoobar di Cuneo

2011

Inizio attività di gestione della sala polivalente di Piasco

2012

Inizio attività di confezionamento a Costigliole Saluzzo

2012

Inizio attività di pulizia per enti pubblici e privati

2013

Inizio attività di assistenza domiciliare

2013

Fine attività di gestione della sala polivalente di Piasco

2014

Apertura del Centro Diurno per disabili Il Castello a Caraglio

2014

Fine attività di gestione dello Zoobar di Cuneo

2014

Inizio attività di confezionamento a S. Rocco Castagnaretta

2014

Fine attività di produzione di miele biologico a Piea (AT)

2016

Inizio attività di gestione del Palazzo Sacco Hostello a Fossano

2016

Inizio attività di confezionamento e cura aree verdi a Piasco

2016

Apertura del negozio di usato Bottega23 a Fossano

2016

Creazione del Polo Amministrativo

l'evoluzione della cooperativa negli ultimi 10 anni

I dati confrontati negli ultimi 10 anni di attività confermano cosa già visto nella storia: una crescente espansione della cooperativa.

Totale occupati
Nuove assunzioni
Tempo indeterminato
Tempo determinato
Part-time
Full-time
Dipendenti tipo A
Dipendenti tipo B

I grafici che raccontano le persone della cooperativa

La base sociale della cooperativa
Classi di età
Volontari

98

fruitori di servizi assistenziali

Anzianità di servizio
Cittadinanza
Tirocini e stage

12

soggetti svantaggiati

Tipi di svantaggio

Settore assistenziale (tipo A)

persone seguite nei centri diurni o domiciliarmente

Autismo/Asperger 10
Ritardo mentale medio/grave 24
Ritardo mentale medio lieve 18
schizofrenia psichiatria 24
Sindrome di down 14
etilista 2
epilessia 2
sordomutismo 1
varie 3
Settore impresa sociale (tipo B)

persone assunte

Invalidi fisici, psichici e sensoriali 9
Pazienti psichiatrici 2
Ex- tossicodipendenti 1

Un bastone aiuta
le persone in difficoltà
a stare in piedi, con
dignità.
A camminare,
lavorare, essere utili
e indipendenti.

Il bastone è un
aiuto, ma lo sforzo
attivo è richiesto
alla persona.
La coop. Il Ramo
cerca di essere un
buon bastone!

Dati economici

Ricavi
Costi

Dati patrimoniali

Attivo

35

automezzi

13

sedi operative

Passivo

Il Ramo

Soc. Coop. Soc. – Impresa Sociale
via Mandrile 33, 12010 Bernezzo (CN)

Categorie articoli

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